La bottiglia.
Il progetto della bottiglia per il vino Sansonina risponde alla richiesta di studiare un contenitore adatto alla protezione e affinamento di un vino importante. La forma della bottiglia doveva quindi assolvere ad aspetti di funzionalità precisi ed essere al tempo stesso distintiva.
Si è pensato di sviluppare una forma con proporzioni simili alle piccole botti (carati) per stabilire una continuità ideale fra le due fasi di affinamento.
È provato, infatti, che il vino conservato in un contenitore con forma vicina o tendente al volume sferico, evolve in modo migliore e si caratterizza per una maggiore longevità.
Anche la bottiglia è portatrice di valori simbolici: in quanto contenitore con la precisa funzione di proteggere, si lega direttamente, ancora una volta, all’archetipo della Grande Madre che si manifesta in una quantità elevatissima di reperti archeologici decorati con il motivo della spirale o della doppia spirale (anfore e vasi per cibi e bevande).
Per gli uomini e le donne del presente gli oggetti hanno perso il loro valore rituale e sacrale, questo valore era invece molto “concreto” e indissolubilmente legato agli oggetti d’uso per le popolazioni arcaiche le quali decoravano i contenitori con riferimenti simbolici che avevano un preciso valore propiziatorio e/o religioso.
Il disegno della bottiglia e dell’etichetta coniugano elementi di tradizione e di modernità: l’etichetta volutamente minimale, ripete e concentra le linee della bottiglia; l’illustrazione che riproduce la cantina costituisce un preciso richiamo alla tradizione.
Giacomo Bersanetti
S G A
Corporate & packaging design